Dunque la Giunta ha approvato il “pubblico interesse”.
Prima anomalia (chiamiamola così)
Questo interesse dovrebbe essere deciso dal Consiglio Comunale, visto lo “studio di fattibilità” presentato dalla parte interessata.
La legge dice “Il Comune”, non dice la Giunta o il Sindaco, e il Comune è il Consiglio Comunale, ovvero l’assemblea elettiva rappresentativa dei cittadini e del loro “interesse pubblico”. Capisco che la democrazia sia fastidiosa, e che le istituzioni siano un intralcio, ma la “sinistra” per prima dovrebbe difendere le prerogative del Consiglio Comunale. E non importa se ne hanno discusso due anni fa. La giunta fa riferimento a un accordo “nuovo” con le controparti e lo dichiara di interesse pubblico. Dove sono le carte del nuovo accordo? La documentazione tecnico-amministrativa? Dove è lo “studio di fattibilità” richiesto dalla legge?
Seconda anomalia
La prima cosa che deve dire il Comune: è giusto abbattere lo Stadio Meazza? E perché? Il Meazza non è recuperabile?
Il Comune deve motivare “l’eventuale mancato rispetto della priorità di cui al comma 305” (della legge di stabilità 2014).
Il comma recita: “Gli interventi, laddove possibile, sono realizzati prioritariamente mediante recupero di impianti esistenti o relativamente a impianti localizzati in aree già edificate”
Ora, da più parti si ritiene che lo stadio Meazza non sia in condizioni da “recuperare”, anzi ci sono atti ufficiali che comprovano lo stato di salute dello stadio, anche per i prossimi decenni. Quindi non c’è nulla da recuperare: c’è da ammodernare, da aggiornare, ma non da recuperare.
Se fosse stato in condizioni “da recuperare”, la UEFA non avrebbe organizzato la semifinale (6 ottobre) e la finale (10 ottobre) di UEFA Nations League. O all’Uefa non sanno cosa siano gli stadi “buoni” per le gare europee? Quando Milano ha ospitato la finale di Champions League (23 maggio 2001, tra Bayern Monaco e Valencia) la Uefa chiese degli adeguamenti funzionali. Così fece per la finale tra Atletico Madrid e Real Madrid del 28 maggio 2016. Non sto andando indietro nei secoli o alla finale 27 maggio 1965 tra Inter e Benfica.
Lo stadio non è in condizioni tali da “essere recuperato”, è funzionante e agibile: domenica 7 novembre per il derby sono previste 57.000 persone. E si consente di entrare a così tante persone, tutte insieme, in uno stadio “malato” o non funzionale?
In realtà vari studi, seri, dicono che sia possibile migliorarlo, ammodernarlo, con interventi dal costo assai modesto e contenuto.
Quindi il Comune deve dire oggi perché vuole demolire lo stadio di sua proprietà, prima di esaminare lo “studio di fattibilità”. Cosa che non ha fatto.